Ci vediamo in paradiso

Al Presidente
Unione Valle Elvo
Riccardo Lunardon


Graglia 11 marzo 2016


« Una generazione che deprime la generazione precedente, che non riesce a vederne le grandezze e il significato necessario, non può che essere meschina e senza fiducia in se stessa… Nella svalutazione del passato è implicita una giustificazione della nullità del presente» (A.Gramsci, Quaderni, XXVIII).

Dal 1° settembre 1981, per 34 anni e 4 mesi, sono stato – nel bene e nel male – l’agronomo della Comunita’ Montana: e’ stato un grandissimo onore. Ho svariati difetti – spero, nel tempo, si siano addolciti – pero’ una cosa non ho (quasi) mai fatto: non ho svilito le generazioni precedenti, anche quelle che ancora vivono.

Nei momenti di contemplazione, ho guardato gli alpeggi, i boschi, i prati, le masere, anche le strade e i ponti della Valle Elvo e della Serra e ho pensato alle generazioni che li hanno costruiti.

Quante lacrime, sudore, sangue, soddisfazioni, vite, sono costati. Ho sempre sentito una responsabilita’: non distruggere quella grande tradizione. Di piu’, come diceva Goethe, “Tutto quello che hai, e che ti è stato trasmesso da tuo padre, devi guadagnarlo per possederlo”, ho cercato appassionatamente di valorizzare il reale, per poterlo possedere.

Sono stato accompagnato da tanti amici (di quelli morti faccio una lista incompleta, piu’ per me che per altri): amministratori, agricoltori, tecnici, vecchi e giovani, persone sagge e vivaci, che mi hanno permesso molto e mi hanno consigliato quando era meglio… lasciar perdere.

Cosa sarei diventato se tutto (proprio tutto) fosse andato come volevo io? Sarebbe stato bene o male per gli agricoli, i boscaioli e gli impresari della Valle? Sarebbero piu’ felici? Vergognosamente felici? Sarei piu’ felice io?

Un bel giorno sarò al cospetto del Padre: di certo giudichera’ anche quanto ho fatto alla Comunità Montana. Lo fara’ sulle performance o su quanto ho amato chi mi veniva incontro? Sulle attività potrei anche barare: non sono riuscito perche’ c’era l’assessore che non capiva, la giunta che non deliberava, la misura del PSR che non era giusta…

A parte che barare con Dio deve essere un tantino difficile, la questione del voler bene resta perennemente una ferita aperta: non e’ solo questione di ascesi ci vuole anche la Sua grazia e non posso che mendicarla.

Comunque, per non saper leggere, ma scrivere si, lascio un blog sulla rete (http://agroforesteelvo.blogspot.it) dove anche le performance sono segnate. Tanto, molte, non le ricordo piu’… nemmeno io…

Ringrazio di cuore e, attraverso Voi attuali amministratori, voglio rendere omaggio  a tutte le generazioni di amministratori che – meno male possibile – ho tentato di servire.

Costante Giacobbe


PS Ci ho pensato tanto, non mi pare di aver lasciato grossi pasticci. Se se ne trovasse, prometto di farmi trovare e di venire a spiegare.

I miei cari che spero rivedere un giorno nella Valle Elvo del Paradiso:
·        Diego Prella
·        Ercole Morino
·        Fernando Garella
·        Alvise Mosca
·        Secondo Bena
·        Antonietta Masini
·        Ezio Astrua
·        Pietro Rosso Baietto
·        Angelo Favario
·        Gino Bonino
·        Giuseppe Scapinello
·        Gianfranco Peretto
·        Marino Valcauda
·        Isabella Anselmino
·        Givone Rino e moglie
·        Dino Cesale Ros
·        Diego Bessone
·        Ugo Noro
·        Guido e Piera Ghirardi
·        Celso Peretto
·        Giovanni Gianotto
·        Sergio Martinetto
·        Quintino Anselmetti
·        Angelo Roy
·        Giacomo Calleri
·        Cicci Baghi e mamma
·        Nicola Prola
·        Mattia Bertagnolio
·        Giulio Valcauda

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