Basta la salute 3
Scrivendo queste poche frasi non ricopro alcun ruolo, solo
uomo che divide con altri uomini il cammino su questa terra.
Venerdì sera
ascoltavo molto attentamente tutti gli interventi. Man mano che si susseguivano
aumentava in me un disagio, una mancanza. All’improvviso mi e’ venuta in mente questa
frase di Chesterton “l’errore non e’ che una verita’ impazzita”.
Dilatare il problema “impatto sulla salute” sino al piu’ infinitesimo dettaglio, senza preoccuparsi degli altri aspetti, non mi pare ragionevole. Quando poi, gli stessi intervenuti, dicono che 20 stufe domestiche inquinano come la macchina proposta o che, se qualcuno ha fumato sino a 25 anni, e adesso ne ha 40, ha una maggior probabilita’ di ammalarsi che non respirando l’aria dopo l’avviamento dello stabilimento.
A fronte di problemi complessi, la
crescita dei figli per esempio, non possiamo prendere in considerazione solo un
aspetto della vicenda. Un padre e una madre non si preoccupano esclusivamente
della salute del figlio. Si occuperanno della sua educazione, del suo rapporto con
il Mistero, del suo posto nella societa’, della risposta alle domande che – a poco
a poco – inizia a fare, dei suoi risultati scolastici, di come sta con i suoi
coetanei, del suo futuro in termini economici e affettivi…
Nel maggio parigino si diceva: la prima politica e’ vivere. E questo
aforisma vale per sani e per ammalati. Avete visto, nella fiction “braccialetti
rossi”, la febbre di vita di quei ragazzi malati? Mentre persone sanissime si tolgono la vita
perche’ non hanno lavoro o sono oberate dai debiti o hanno problemi
sentimentali. Uomini e donne sani, si lasciano morire, negandosi il cibo o avvelenandosi
con droghe o alcool, per mancanza di “senso”! I miei amati amici bielorussi
hanno – per via della nube di Chernobyl – una altissima probabilita’ di
ammalarsi ma virilmente “vivono” e sono ricchi di speranza nel futuro.
Qualche giorno fa aiutavo un amico a
ripulire i muschi che sono cresciuti sul tetto. Mi diceva: vedi, questo tetto andrebbe rifatto – forse c’e’ persino l’amianto -;
ma costa da 40 a 50 mila euro. I soldi li avrei ma i ragazzi devono andare
all’Universita’ e mia mamma – che abita lontano – sta velocemente invecchiando,
presto dovra’ andare alla casa di riposo, la sua pensione non bastera’: io
dovro’ integrare. Questo e’
ragionevole, tiene conto di tutti i
fattori in gioco: la preoccupazione della salute e del futuro dei figli, il
benessere della mamma e i soldi a disposizione.
Chi ha deciso che lo stabilimento
proposto fa male alla salute e l’energia piu’ pulita deriva dal metano, ha
considerato i drammatici danni ambientali ed ecologici che le condutture del gas
hanno portato al nostro continente? Ai problemi politici che ne sono derivati?
Ai problemi di rapporti tra Russia e Ucraina che, Dio non voglia, potrebbero
sfociare nell’ennesima guerra nel cuore d’Europa? Non mi si dira’ che basta
fare un buco per terra nella Valle Cervo per far sgorgare il gas? E se, per
sbaglio, il gas ci fosse, altri problemi non nascerebbero? Chiedete a quelli di Carpignano Sesia…
Il 13 marzo 2009, a Biella, a cura
del Centro culturale Vittorio Piola, e’ stato trattato questo tema “Basta la
salute? La medicina e il desiderio di felicita’” erano stati invitati 2 medici:
un Professore dell’Universita’ Milano-Bicocca e un Primario dell’Ospedale
regionale di Aosta. Se avete ancora un qualche minuto potete vedere qui:
http://cgiacobbe.blogspot.it/2009/03/basta-la-salute.html
e qui http://cgiacobbe.blogspot.it/2009/10/basta-la-salute-2.html
E’ stata una serata davvero
interessante.
Se nessuno se ne occupa, tra 20 anni
la Tessiana, sara’ cadente! Mi domanderei quanto peggiorerebbe l’ambiente in
generale: quanti Comuni hanno questo problema nel post-tessile… In quel caso,
quanto varra’ il patrimonio immobiliare del paese al cospetto della fabbrica
fantasma?
Se abitassi in Valle mi chiederei quanta occupazione – diretta e indiretta -
porta lo stabilimento e quanta di questa potrebbe essere locale. Mi porrei il
problema se un uso alternativo a quello proposto, potrebbe essere peggiore
dell’attuale...
Questo avrei voluto dire venerdi’
sera. Ma era tardi…
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